Buono, sutzzicante e tentatore! Si dice che fritto sia buono tutto, ma ottenere un piatto degno da essere servito a tavola è davvero un’arte.

Ecco di seguito alcuni trucchi e importanti accorgimenti per ottenere un fritto croccante, appetitoso e perché no, leggero!

Partiamo dunque dall’ingrediente principale da utilizzare che, lo ricordiamo, deve essere assolutamente di origine vegetale.

Non tutti gli oli si prestano però a essere utilizzati: la frittura è il procedimento di trasformazione degli alimenti che mette a dura prova la stabilità dell’olio.

I migliori sono quelli di semi di ARACHIDI e di semi di GIRASOLE perché sopportano le alte temperature, hanno un elevato punto di fumo, non bruciano e, dal punto di vista del risparmio in cucina,  sono anche convenienti economicamente.

Una volta stabilito l’olio, bisogna capire qual è il momento giusto per immergervi gli alimenti e anche qui esiste una regola d’ora.

La temperatura ideale è 180 gradi!  Chef o aspiranti chef, armatevi di un termometro professionale da cucina!

Se non si dispone del termometro, il metodo più rudimentale e immergere nell’olio uno stuzzicadenti, se appaiono tante bollicine, l’olio è a temperatura.

L’errore in caso di temperature sbagliate è evidente: una temperatura elevata provoca cibi esternamente scuri e poco cotti all’interno, al contrario una temperatura troppo bassa darà origine  a un fritto non croccante e unto.

Per ottenere fritti “leggeri” si consiglia di immergere gli alimenti completamente nell’olio (in linea di massima l’olio deve essere 10 volte superiore al peso del cibo).

Una volta rispettate le regole sopra elencate, per la doratura e la crosticina invece, il consiglio è di friggere pochi alimenti alla volta ed evitare di ammassarli nella friggitrice.

La frittura ha bisogno di spazio!